ESP: cos'è e come funziona il controllo elettronico della stabilità
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Direttore: Alessandro Plateroti

ESP: cos’è e come funziona il controllo elettronico della stabilità

ESP

ESP è la sigla con cui si identifica il sistema di controllo elettronico della stabilità brevettato dalla Bosch e presente tra le dotazioni di serie delle auto a partire dal 2011.

I modelli di auto più moderni offrono un assortimento sempre più vasto di dispositivi di sicurezza. Tra questi figura l’ESP, ovvero il controllo elettronico della stabilità. La sigla ESP è l’acronimo del tedesco “Elektronisches Stabilitatsprogramm” (‘Programma di stabilità elettronico’, brevettato dalla Bosch). Il dispositivo viene spesso indicato sui libretti di manutenzione tramite altri acronimi inglesi: ESC (Electronic Stability Control), VDC (Vehicle Dynamic Control), DSC (Dynamic Stability Control) e VSC (Vehicle Stability Control).

A partire dal novembre 2011, questo dispositivo di sicurezza attiva – prodotto fin dal 1995 –  entra a far parte della dotazione di serie di tutti i veicoli di nuova immatricolazione, su disposizione dell’Unione Europea, mentre dal 2014 l’obbligo è scattato anche per le auto prodotte o immatricolate precedentemente. Per i veicoli commerciali di massa superiore alle 3.5 tonnellate, i minivan e gli autobus con una capacità superiore agli otto posti a sedere, il controllo elettronico della stabilità è obbligatorio dal 2013, così come l’impianto per la frenata autonoma d’emergenza e il Lane Warning, il sistema che avvisa il conducente in caso di cambio improvviso di corsia. Dal 2015 tale obbligo è esteso a tutti i veicoli, non solo a quelli di nuova immatricolazione.

Il sistema di controllo elettronico della stabilità

Il sistema ESP, come è facile intuire dal nome stesso, serve ad ottimizzare la stabilità della vettura, ovvero contrastare – qualora sia necessario – comportamenti non regolari della stessa in regima di marcia. In altre parole, il controllo elettronico della stabilità cerca di prevenire o contenere lo sbandamento dell’auto. Vediamo di seguito in che modo.

La struttura del sistema comprende diverse componenti piuttosto sofisticate. L’ESP, infatti, sfrutta una serie di sensori che raccolgono i dati necessari per decifrare il comportamento dell’auto su strada. Il primo tipo di sensore rileva il numero di giri compiuti da ogni ruota (in modo da registrare eventuali scompensi nella trazione): sono quattro in tutto, uno per ogni ruota, integrati nei mozzi. Il secondo, invece, è un gruppo di tre accelerometri, che monitora le forze che agiscono sull’intera vettura, così da fornire al sistema un riferimento relativo alla direzione in cui si muove la stessa; infine, un terzo sensore registra l’angolo e la direzione di sterzata. A questi si aggiungono il sensore del freno e quello che controlla la posizione della farfalla dell’acceleratore. I dati raccolti dai sensori vengono inviati ad una centralina che li analizza e, in base ai riscontri ottenuti, determina l’azione di controllo sulla trazione.

Come funziona l’ESP auto

Benché il meccanismo sia piuttosto complicato, il funzionamento dell’ESP è relativamente semplice. In condizioni di guida ottimali (sia dal punto di vista meteorologico che del fondo stradale) il controllo elettronico della trazione può essere appena percettibile. Di contro, in situazioni potenzialmente critiche risulta un aiuto prezioso e determinante per la sicurezza dei passeggeri.

Per esempio, l’intervento dell’ESP è particolarmente sensibile quando si verificano fenomeni di sovrasterzo e sottosterzo. Nel primo caso, il sistema agisce sulla ruota anteriore esterna (frenandola) per ripristinare la traiettoria ottimale del veicolo mentre nel secondo caso, il controllo della stabilità ‘frena’ la ruota posteriore esterna così da bilanciare la tendenza sottosterzante.

Altra situazione in cui l’ESP assume un ruolo di primo piano per la corretta stabilità del veicolo è la presenza della neve sul fondo stradale. In situazione del genere, il sistema del controllo della stabilità interagisce con altri dispositivi di sicurezza, in particolare il TCS (sistema di controllo della trazione) e l’ABS (il sistema di anti-bloccaggio dei freni) che agiscono sulla trazione, stabilizzandola nel caso in cui l’aderenza delle quattro ruote non sia uniforme.

ESP
Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/grantuking/8131645188
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ESP auto guasto: cosa fare

Il funzionamento dell’ESP può essere monitorato mediante una spia luminosa (un’auto che sbanda all’interno di un triangolo oppure un triangolo circoscritto da una freccia con un punto esclamativo all’interno) presente nel quadro della strumentazione. Quando questa spia si illumina, vuol dire che il sistema non funziona nella maniera corretta: il ‘guasto’ potrebbe riguardare tanto la centralina quanto uno dei sensori. In casi del genere è bene recarsi in officina ed affidarsi a figure specializzate dal momento che, in caso di guasto all’ESP per alcuni modelli di auto si attiva una limitazione della potenza erogata dal motore.

Qualora vi sia la spia ESP accesa, però, non vuol dire soltanto che il sistema è guasto. Se la spia resta illuminata per un periodo di tempo continuativo, allora significa che c’è effettivamente un problema (le versioni più sofisticate abbinano anche un messaggio, “ESP guasto”); se, invece, la spia si illumina solo per pochi istanti, vuol dire che il sistema è entrato in funzione per correggere il comportamento su strada della vettura ripristinando la traiettoria di marcia ideale.

Disattivare il controllo elettronico della stabilità

In genere non è possibile disattivare completamente l’ESP. Alcuni costruttori consentono al guidatore di gestire il sistema in totale autonomia, offrendo la possibilità di disattivarlo oppure no. Nella stragrande maggioranza dei casi, però, il sistema resta attivo anche se si preme il pulsante con la spia dell’ESP: in quel caso, infatti, viene disattivato il controllo della trazione, non della stabilità (a limite, è possibile che il controllo della stabilità si reinserisca automaticamente al raggiungimento di una determinata velocità). Su alcuni modelli di auto meno recenti è possibile verificare, consultando il manuale delle istruzioni, se e come è possibile disattivare il dispositivo.

Ad ogni modo, il funzionamento del dispositivo è legato alle specifiche della vettura e dalle impostazioni fissate dal costruttore; in generale non è consigliabile viaggiare a bordo di un’auto con ESP disattivato, ne va della sicurezza e dell’incolumità dei passeggeri a bordo dell’auto e non solo. Basti pensare che, secondo le stime effettuate dall’Università di Colonia (risalenti al 2009), il sistema sarebbe stato in grado di salvare ben 4.000 vite ogni anno, dal momento che oltre un terzo degli incidenti stradali è ascrivibile allo sbandamento della vettura e che con l’ESP il rischio di tale eventualità può essere ridotto dell’80%.

Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/jmbo82/2044109077

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ultimo aggiornamento: 9 Agosto 2018 13:28

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